«Bella tutta! è un inno alla nostra singolarità. Vorrei che dopo aver letto questo libro le donne si sentissero belle tutte, seducenti e sensuali anche se non corrispondono ai canoni estetici imposti dai media, e che gli uomini le amassero in tutta la loro bellezza... dal primo all'ultimo chilo.»
«Bella tutta! è una storia vera, la mia. Mia, della mia adolescenza e dei miei amori sfigati... È la storia mia e dei miei chili. Mia e della mia Pancia, con la P maiuscola. Mia e della mia gara con le diete. Solo dopo aver provato sessantotto diete diverse, contato per anni le calorie di ogni cibo ingerito, letto settanta manuali su come dimagrire per essere felici, ho deciso di essere felice lo stesso, senza dimagrire! Ho smesso di fare diete, non ho più comprato creme miracolose e pillole magiche, non ho fatto digiuni estenuanti seguiti da abbuffate svuotafrigo! E ho buttato quell'infido attrezzo sadomaso che è la bilancia. Un giorno mi sono svegliata e ho deciso che potevo impiegare quei soldi e quel tempo per me. Non soltanto per la mia linea o per combattere la cellulite, ma per me, per la mia persona tutta intera. Non è cambiato il peso, è cambiato lo sguardo.»
Last Updated (Sunday, 15 July 2012 23:50)
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Un libro che coniuga sesso e filosofia. Un libro sul sesso dalla parte di un filosofo che ha il coraggio di indagare gli aspetti meno nobili della riflessione.
È un viaggio nei corpi. Nella carne e nei liquidi che hanno alimentato un uomo senza nome, che come un vampiro si è nutrito di quella carne, di quegli umori e di quei corpi che l'hanno tenuto in vita, reso quasi immortale e salvato dalla morte della vita. Ha incontrato molti corpi nel suo viaggio di mezzo secolo sulla terra. Corpi pesanti che unicamente danno il piacere della carne, e null'altro. Corpi che invece sono leggeri e mai li dimentichi perché trascendono la carne verso la passione e lo spirito. I corpi gli hanno insegnato la filosofia del coraggio: il coraggio di perdersi in essi e ricavarne una filosofia vera. E ora che è giunto in fondo al percorso del suo pensiero, ora è felice. Felice di sparire in quel nulla che rappresenta il nulla di esistere e di essere come tutti. Per sempre.
Last Updated (Sunday, 15 July 2012 22:50)
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(Giulio Carra) - Il 6 Luglio scorso è stato presentato a Trieste presso il Museo del Mare, il libro del Giornalista Pietro Spirito de "Il Piccolo" di Trieste, noto scrittore nonché subacqueo, dal Titolo: "Squali! Viaggio nel regno del più grande e temuto predatore di mari" (Greco & Greco Editori -Milano- per la collana Le Melusine-contemporanea), con la partecipazione del Responsabile Scientifico del Centro Studi Squali - Aquarium Mondo Marino di Massa Marittima (Grosseto) Dr Primo Micarelli ed altri membri, tra i quali anche la biologa marina Sara Andreotti, della più accreditata Spedizione Scientifica a livello europeo che ormai da dieci anni conduce studi e ricerche sugli Squali Bianchi in Sudafrica sotto il coordinamento dalle Università della Calabria e Siena.
Last Updated (Tuesday, 10 July 2012 22:46)
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(Mariangiola Castrovilli) - Gli si darebbe volentieri un secondo sguardo. Alto, dinoccolato, jeans e pullover blu su una camicia aperta sul collo che gli dà un'eleganza non chalant, grandi occhi azzurro cupo che ti squadrano sornioni, un sorriso disarmante, ecco Jean-Christophe Grangé, giornalista, scrittore e sceneggiatore francese. Nel 2007 ha vinto con "I fiumi di porpora" il premio Grinzane Cinema per il miglior libro da cui è stato tratto un film. Tradotto in trenta lingue, Grangé è uno dei più venduti autori di thriller in tutto il mondo. L'abbiamo incontrato a Roma, ultimo appuntamento nell'ambito della terza edizione del Festival de la Fiction francaise - Festival della narrativa francese, dove è venuto a presentare il suo ultimo romanzo "Le Passager", che in un solo mese ha venduto 300.000 copie, piazzandosi così al primo posto dei bestseller francesi. Edito da Garzanti, "Amnesia" come è stato tradotto in italiano, ha un qualcosa che vi lascia con la sospirosa ansia di riprenderlo in mano la sera per il sottile piacere di andare avanti in queste 752 pagine che entrano a leggere nella vostra vita rendendovi dipendenti dalla storia.
Last Updated (Wednesday, 14 March 2012 19:49)
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«Come trasmettere alle generazioni future i valori che hanno fatto affrontare sacrifici, a volte anche estremi, da parte di coloro che hanno lottato per la Patria? Come far conoscere l’apporto dei propri concittadini agli avvenimenti che hanno interessato la storia nazionale? La risposta a queste domande è apparentemente semplice: lasciare una traccia scritta che perpetui il loro ricordo. Questo è quello che deve aver pensato Antonio Menegaldo, Consigliere regionale per il Lazio dell’Associazione Nazionale Bersaglieri e segretario della sezione di Tarquinia (Viterbo) quando ha ideato di scrivere “Ricordiamo i nostri Bersaglieri”, ma man mano che procedeva a questo compito si rendeva sempre più conto di quanto fosse falso quell’ “apparente semplice”. La ricerca precisa e puntuale portata avanti con la metodicità tipica dell’autore si rilevava complessa anche se appassionata.
Grazie a lui, però, tante famiglie hanno riscoperto tra vecchie carte e tra vecchie foto, testimonianze preziose per la ricostruzione (Menegaldo si è avvalso però anche degli archivi di uffici pubblici e distretti militari) di un passato non troppo lontano».
Last Updated (Friday, 15 July 2011 01:36)
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(Gicar) - Una storia d’amore? Un omicidio irrisolto? Un saggio su un caso della Storia? Un giallo dai rivolti noir? Uno spaccato della società di oggi? Un racconto di fantascienza? Le sindromi esistenziali dell’Umanità di oggi? Sono mille gli argomenti o le fantasie che possono essere "imprigionati" in un libro, ma parlare di trapianto di organi visto dalla parte di chi lo ha vissuto sulla pelle non è proprio usuale anche se leggendo il testo curato da Sofia Riccaboni, “Passaggi di vita”, prefazione di Giuseppe Sciascia, (Sangel Edizioni), ci si accorge che affrontare tale materia, paradossalmente, è ben più difficile per chi è estraneo alla questione per non essersi mai imbattuto di persona nel problema e non per coloro che “forzatamente” lo hanno dovuto condividere in tutta la sua drammaticità. Una cosa è starci dentro fino al collo nella solitudine dell’indifferenza di chi è vicino o nello scivolar via di chi è "distratto", un'altra fare filosofia talvolta sterile pensando che le situazioni legate ad un trapianto siano lontane da noi mille anni luce e sublimando sull’incertezza personale relativa alla “donazione”. Come a dire «Problemi di trapianti, ora, non ne ho, ne per me, ne per i familiari, ne per gli amici. Se scoppieranno un donatore si troverà!». Come se quest’ultimo fosse il solo ed unico problema e senza pensare che l’idea di ricevere un organo, quale ultima possibilità per la propria sopravvivenza a discapito di qualcun altro, è circostanza quanto mai "dolorosa, faticosa e spaventosa". Su questi temi e sulla reale sensibilità di ognuno di noi a parlarne si potrebbe discutere a lungo, in termini concreti o meno, senza centrare affatto le situazioni e con argomentazioni riservate, probabilmente, alle divagazioni da “salotto”. Per questa ragione abbiamo preferito far parlare direttamente l’autrice proprio con le parole che introducono il libro...
Last Updated (Monday, 06 September 2010 23:04)
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