Un camoscio, un bracconiere, una farfalla bianca. Una storia d’appartenenza e di ritorni
(Alessandra Giannitelli) - Un camoscio e un uomo. L’effettivo re del mondo animale e il “re dei camosci” dell’involuzione umana. Novembre, mese di conquiste e di decorsi. Un ultimo duello, non soltanto tra uomo e animale ma ancor più tra essere vivente e vita. In questa storia (Il peso della farfalla, Feltrinelli, pp. 70, euro 7,50) – e nel racconto breve che segue – quello di Erri De Luca è un ritorno alla natura che spazia tra i segreti e i misteri del mondo animale, in cui vige la ferrea legge esistenziale. Un’attenta riflessione sull’irreparabilità delle proprie azioni («...non si impara niente dopo il danno. Si può solo rinunciare a rifarlo»), sull’importanza di ricordare per non commettere gli stessi errori del passato, per non restare solamente «un bicchiere messo alla rovescia, un vuoto chiuso». Un cacciatore ormai stanco – che sente di avvicinarsi alla conclusione del proprio percorso – e un vecchio camoscio giunto ormai ai suoi ultimi respiri.
Last Updated (Sunday, 31 January 2010 16:46)
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Al Teatro Sette di Roma, adattamento e ideazione scenografica di Barbara Bulzomì
(Alessandra Giannitelli) - Sembra quasi di sentire l’eco di uno dei dibattiti – tristemente ancora necessari – dei nostri giorni in cui si discute la pari dignità di uomo e donna, l’assurdità di certe differenze di genere e la riverenza psicologica a cui tuttora si assiste. Invece si tratta di un testo Ottocentesco e della straordinaria attualità di Ibsen, che in “Casa di bambola” focalizza la sua visione del mondo borghese dell’età vittoriana sulla condizione femminile. Rappresentata per la prima volta a København nel 1879 e portata in Italia nel 1891, la storia di Nora viene riproposta dalla compagnia “Vox Animae”, in scena il 17-18-19 dicembre al Teatro Sette di Roma, nell’ambito di “Rassegna... moci” (“X RASSEGNA GIOVANI - ETTORE PETROLINI” organizzata da Michele La Ginestra).
Una vicenda che all’epoca sconvolse profondamente la ridicola morale della società conservatrice, frantumandone il gracile cristallo dietro il quale trovava riparo.
Last Updated (Thursday, 17 December 2009 02:11)
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Riflessioni sulla percezione del tempo nei nuovi racconti di Antonio Tabucchi
(Alessandra Giannitelli) - Alcuni momenti passati, alcune emozioni, restano nell’aria e può capitare a volte di innamorarsi della brezza che ci riporta a quegli attimi perduti. Ed è allora che il tempo inizia la sua folle corsa. Nei racconti di Il tempo invecchia in fretta (Feltrinelli, pp. 171, euro 15), Tabucchi fotografa quegli istanti, quell’inafferrabile, mettendo a fuoco momenti sospesi e geografie di memorie collettive. Nostalgie al limite dell’inverosimile, all’insegna di una strana identità legata a reminiscenze della Berlino del dopo muro (perché «grazie a un muro uno appartiene a qualcosa, sta di qua o di là») – dove spesso il vento dei ricordi riapre vecchie ferite – immagini che danzano repentine in una memoria che vorrebbe invece distruggerle, ricordi dell’infanzia ricostruiti da chi ha vissuto da adulto quei momenti.
Last Updated (Monday, 30 November 2009 01:14)
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Guardare al domani attraverso un vetro. . .

(Alessandra Giannitelli) - Lo spazio bianco è uno spazio mancato, sospeso. È lo spazio tra la vita e la morte, tra la speranza e la rassegnazione. L’attesa insostenibile in quel mare fatto di incertezze e di comunicazioni a senso unico – tra i genitori e il bambino, ma anche tra genitori e medici. Lo spazio in cui Irene si trova a dover lottare per uscirne, per iniziare a vivere.
Last Updated (Thursday, 19 November 2009 14:30)
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Roma, stazione metro Tiburtina: un giovane si toglie la vita gettandosi sotto il convoglio
(Alessandra Giannitelli) - Una tranquilla e mite mattina di ottobre, il solito tran tran cittadino, tra corse in ufficio e autobus mancati. Tutto come sempre, in una caotica Roma di tutti i giorni, almeno all’apparenza. La folla aspetta impaziente e distratta, Stazione Tiburtina, Metro B, qualcosa stravolge un equilibrio, ma dopo qualche ora “il servizio è tornato regolare”. Come se nulla fosse mai accaduto. O forse è accaduto, sì, qualcosa, ma è stato veloce, quasi impercettibile. Ed è già rimosso.
Last Updated (Sunday, 08 November 2009 01:14)
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